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P. Studente di 20 anni, si è presentato nel mio studio in maniera spontanea, dopo essere stato visto dal foniatra per una valutazione vocale. Il suo problema era una intermittente perdita della voce accompagnata da debolezza, stanchezza, della lingua.
Il disturbo durava da circa 3 mesi al momento della consultazione.
Durante la visita P. ha raccontato che la prima interruzione vocale era insorta circa ad un mese dall’inizio della scuola.
L’episodio era durato circa 2 giorni e P. lo aveva attribuito ad una influenza occorsa la settimana prima.
La fatica maggiore che aveva era nell’iniziare le parole.
Poi nel tempo la voce ha continuato a peggiorare, comportando difficoltà a muovere la lingua per articolare la parole.
P. aveva già passato una visita otorinolaringoiatrica in cui gli era stato detto che aveva una laringite, gli era stato prescritto un ciclo di antibiotici e di riposare la voce.
Dopo questa terapia la voce non era migliorata. Nel frattempo la sua voce era diventata difficile da udire. Un altro otorino ha poi effettuato una nuova valutazione con una endoscopia nasale che non ha però rilevato nulla di particolare a livello di laringite. A questo punto gli fu consigliata della logopedia.
P. in precedenza non aveva mai avuto episodi di disturbi vocali, non soffriva di reflusso e non aveva allergie.
Non aveva mai subito interventi chirurgici a testa o gola. Non assumeva alcun tipo di farmaco. Negli ultimi due mesi aveva aumentato la quantità di fluidi ingeriti. Non eccedeva nel consumo di alcolici e non fumava.
Piano piano il disturbo aveva intaccato anche la componente relazionale in quanto aveva difficoltà a comunicare con i suoi amici.
P. era iscritto in palestra dove praticava pesistica e il progressivo isolamento lo ha portato ad implementare le ore di palestra.
Al momento della valutazione osteopatica P. era molto confuso su quanto gli stava accadendo è convinto che ormai dovesse convivere con questo disturbo.
Quando parlava muoveva molto poco la lingua con una risultante articolazione alterata. Mentre deglutiva invece il movimento della lingua compariva.
Durante la valutazione osteopatica funzionale P. si schiariva spesso la voce. Alla palpazione lamentava dolore nella regione laterale e anteriore del collo, rigidità cervicale e secchezza.
Al foniatra non era stato possibile valutare la frequenza vocale a causa del fluttuare della voce e allo stresso modo non era stato possibile valutare il range.
L’agonia e lo strain erano stati comunque valutati 5 (grave).
Una cosa che è emersa in maniera lampante alla valutazione è stata una respirazione affannosa e con pieno reclutamento della muscolatura accessoria. Ai tests di mobilità laringea la c.cricoide era completamente abbassata senza alcuna fluttuazione né in inspirazione né in espirazione. La mobilità tra ioide e c.tiroide era paragonabile ad una ruota dentata in cui partiva prima il movimento ioideo e poi seguiva quello tiroideo che però poi recuperava in corsa consentendo una sincrona fine di movimento. Entrambe le componenti si muovevano però su un piano inclinato con superiorità sinistra.
Entrambe le cupole diaframmati che erano molto rigide senza grossa escursione respiratoria.
Altresì rigidi erano tutti i muscoli suboccipitali.
Dando input correttivi a questi si otteneva in P. una sensazione di maggior pienezza e presenza linguale.
È stata lavorata completamente la base del crani ed è stata data particolare attenzione a tutte le emergenze neurologiche che risultavano molto ‘sacrificate’ dalla importante tensione miofasciale.
Sono stati riequilibrati i diaframmi respiratori e coordinate le componenti laringee.
Al termine del trattamento osteopatico P. riusciva a parlare non con una frequenza normale ma ben udibile, sonora.
A questo sono seguiti 4 trattamenti osteopatici ed una visita foniatrica che ha ristabilito e valutato il funzionamento vocale che nel frattempo era stato recuperato.
Al termine di ciò P. è stato inviato ad un fisioterapista per una rieducazione posturale cui è seguita la raccomandazione di modificare il lavoro in palestra.