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Il sangue deossigenato si raccoglie in due grandi vene: la vena cava superiore (cui affluisce sangue proveniente da testa ed arti superiori) e la vena cava inferiore (cui affluisce sangue proveniente da addome ed arti inferiori) che vuotano il loro contenuto nell’atrio destro. L’atrio destro è il più grande dei due atri perché deve essere in grado di contenere una maggiore quantità di sangue quale quella proveniente dal corpo. Il sangue viene quindi pompato attraverso la valvola tricuspide nel ventricolo destro. Dal ventricolo destro, il sangue viene pompato attraverso la valvola semilunare polmonare nel tronco polmonare. Il sangue deossigenato lascia il cuore dalle arterie polmonari e viaggia attraverso i polmoni, dove viene ossigenato, e da qui passa nella vena polmonare.

Il sangue ossigenato entra così poi nell’atrio sinistro dal quale viaggia poi attraverso la valvola bicuspide o mitrale, nel ventricolo sinistro. Il ventricolo sinistro è più spesso e più muscolare rispetto al ventricolo destro, perché pompa il sangue in tutto il corpo (circolazione sistemica). Dal ventricolo sinistro, il sangue viene pompato attraverso la valvola semilunare nell’aorta. Una volta che il sangue passa attraverso la circolazione sistemica, il sangue deossigenato sarà di nuovo raccolto all’interno della vena cava ed il processo si ripeterà.

La circolazione sistemica è quella parte del sistema cardiovascolare che porta il sangue ossigenato dal cuore al corpo, e restituisce il sangue deossigenato al cuore. Il sangue ossigenato dai polmoni, lascia il cuore sinistro attraverso l’aorta, da dove viene distribuito ad organi e tessuti, che ne assorbono l’ossigeno, attraverso una complessa rete di arterie, arteriole e capillari. Il sangue deossigenato viene poi raccolto da venule, da dove scorre prima nelle vene, e poi nella vena cava inferiore e superiore, e da qui ancora di ritorno al cuore destro, completando il ciclo. Il sangue viene poi riossigenato attraverso il circolo polmonare prima di tornare alla circolazione sistemica.

La circolazione polmonare è quella parte del sistema cardiovascolare che trasporta il sangue impoverito di ossigeno dal cuore ai polmoni, e restituisce sangue ossigenato al cuore.

Il sangue deossigenato esce dal cuore destro attraverso le arterie polmonari, che lo portano ai polmoni, dove i globuli rossi rilasciano anidride carbonica e raccolgono ossigeno nel corso della respirazione. Il sangue ossigenato lascia poi i polmoni attraverso le vene polmonari, che lo restituiscono al cuore di sinistra, completando il ciclo polmonare.

Il sangue viene poi distribuito al corpo attraverso la circolazione sistemica prima di tornare alla circolazione polmonare.

La circolazione polmonare è stata scoperto e pubblicata da Ibn Nafis nel 1242. È stata poi pubblicata da Michele Serveto in Christianismi restitutio (1553). Dal momento che si trattava di un’opera di teologia condannata dalla maggior parte delle fazioni cristiane del suo tempo, la scoperta è rimasta per lo più sconosciuta fino alle dissezioni di William Harvey nel 1616.

Le valvole cardiache sono state scoperte da un medico della scuola di Ippocrate intorno al 4 ° secolo aC. Tuttavia la loro funzione non era stata ben compresa. Dal momento che dopo la morte si notava che le vene erano piene sangue e le arterie erano vuote gli antichi anatomisti assunsero che queste ultime fossero state riempite con l’aria e che servissero per il trasporto di aria.

Più tardi Erofilo illustrò le arterie, ma pensando che il polso fosse una proprietà delle arterie stesse. Erasistrato osservò poi che le arterie che venivano tagliate in vita sanguinavano. Attribuì il fatto al fenomeno che l’aria che fuoriesce da una arteria viene sostituita con il sangue che è entrato attraverso vasi molto piccoli tra vene e arterie. Così egli apparentemente ipotizzò i capillari ma con un flusso invertito di sangue.

Il II secolo dC il medico greco Galeno conobbe che i vasi sanguigni portavano il sangue e identificò come venoso quello rosso scuro, e arterioso quello più ‘luminoso e più sottile’, ognuno con funzioni distinte e separate. La crescita e l’energia secondo lui derivavano dal sangue venoso creato nel fegato dal chilo, mentre il sangue arterioso dava vitalità grazie al suo contento di aria, ed aveva origine dal cuore. Il sangue scorreva da entrambi gli organi e non c’era ritorno di sangue al cuore o al fegato. Il cuore non aveva funzione di pompa, il movimento del cuore succhiava il sangue durante la diastole e il sangue veniva  mosso dalle pulsazioni delle arterie stesse.

Galeno riteneva che il sangue arterioso fosse stato creato da quello venoso al passaggio del sangue dal ventricolo sinistro verso il destro attraverso dei ‘pori’ situati nel setto interventricolare, e l’aria passava dai polmoni attraverso l’arteria polmonare al lato sinistro del cuore.

Ibn Nafis nel 1242 fu il primo a descrivere con precisione il processo della circolazione del sangue nel corpo umano. Sono stati ritrovati disegni contemporanei di questo processo. Nel 1552 Serveto ha descritto lo stesso e Realdo Colombo ne ha dimostrato il concetto. Tutti questi risultati non sono stati comunque accettati universalmente.

Infine William Harvey, allievo di Hieronymus Fabricius (che in precedenza aveva descritto le valvole delle vene senza riconoscere la loro funzione), ha eseguito una serie di esperimenti e ha annunciato nel 1628 la scoperta del sistema circolatorio umano come sistema proprio e ha pubblicato un libro su questo argomento. Questo lavoro con la sua fondamentalmente corretta esposizione ha piano piano convinto sul fatto che ci fosse il sistema capillare a collegare le arterie e le vene. Questi sono stati successivamente descritti da Marcello Malpighi.